🎼 Orme
Introduzione
Come impronte lasciate sulla sabbia, Orme è un brano per pianoforte nato dal desiderio di raccontare ciò che resta e ciò che scompare.
Fa parte della raccolta I racconti del mare ed è una riflessione musicale sul tempo che cancella ogni traccia, proprio come le onde dissolvono i segni sulla battigia.
All’inizio della partitura ho scritto:
«Orme delebili, lasciate come calchi al nostro passaggio, si inseguono alla ricerca del tempo.»
Un pensiero che richiama, tra le righe, il tema proustiano della memoria e del tempo perduto.
La raccolta: I racconti del mare
Orme è uno dei brani per pianoforte inclusi nella raccolta I racconti del mare, una serie di spartiti ispirati al mare, ai suoi paesaggi e alle sue storie.
Ogni pagina di questa raccolta è un paesaggio sonoro e una metafora: qui le orme rappresentano una vita che scorre, lasciando segni destinati a svanire.
Struttura e linguaggio pianistico
La scrittura pianistica si basa su un ostinato ritmico sincopato alla mano sinistra, come un moto ondoso regolare, su cui si adagiano gli accordi e la melodia della mano destra.
L’armonia oscilla tra pandiatonica e modale, mantenendo un centro tonale aperto — in Re minore — ma con deviazioni che ampliano il linguaggio.
Dopo l’esposizione ritornellata, due modulazioni dirette per semitono su un frammento tematico portano a un climax improvviso.
Il finale si spegne in diminuendo, con una cadenza V minore – I minore e un accordo di Re per quarte, lasciato sospeso come un segno sulla sabbia che si dissolve tra le onde.
Approfondimento tecnico e interpretativo
Dal punto di vista tecnico, Orme si articola come un motto perpetuo lirico che evolve in forma libera, senza costrizioni metriche rigide.
Il tema principale ritorna come una traccia che riaffiora, sempre leggermente trasformata, sostenuta da un tessuto armonico trasparente.
La linea melodica, spesso costruita su intervalli di seconda e terza, va resa cantabile, quasi sussurrata.
La mano sinistra — con il suo ostinato — agisce come un respiro costante, una marea che accoglie e trasporta la voce principale.
Il pedale di risonanza è fondamentale: va dosato con cura per legare le frasi, ma evitando di confondere le armonie.
La dinamica resta prevalentemente pp – p, con lievi aperture mf - f nei passaggi di tensione.
L’esecuzione richiede un uso delicato del rubato: piccole flessioni di tempo, rallentandi e sospensioni sulle note lunghe rendono il passo più umano, come un’orma che si imprime e si dissolve.
Suggerisco di:
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Iniziare in pianissimo, lasciando che il suono emerga dal silenzio.
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Respirare tra le frasi, valorizzando i vuoti come parte integrante del discorso.
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Far risuonare le modulazioni in modo naturale, senza forzare.
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Concludere come un’eco: diminuendo progressivamente fino a lasciare solo un soffio di suono.
Incisione e versioni orchestrali
Orme è stato inciso come brano per pianoforte nella sala di registrazione di Matera, all’ingresso dei Sassi, insieme all’intera raccolta.
Ho scritto anche una versione per orchestra d’archi, oboe, pianoforte e percussioni, eseguita nella Cattedrale di Trani.
Scarica un estratto gratuito
Ho preparato per te un estratto gratuito di Orme per pianoforte: una pagina di diario musicale da leggere e suonare.
La partitura completa di Orme è inclusa esclusivamente nella raccolta I racconti del mare, disponibile qui 👉 "I Racconti del Mare" – Album Spartiti per Pianoforte
Puoi ascoltare l’incisione anche su Spotify: 🎧 "I Racconti del Mare" su Spotify


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